All’esame delle Dipendenze Patologiche e le Nuove Dipendenze dedicheremo la prossima lezione del Corso di alta formazione in Psicopatologia gestaltica, con crediti ECM. È possibile partecipare come uditori.
Nella difficile definizione di dipendenza si cerca di individuare quando l’uso o l’abuso diventino vera e propria dipendenza. La difficoltà di questa definizione è chiaramente espressa anche nel DSM-5 dove si considera la patologia legata all’uso di sostanze o al gioco d’azzardo secondo un continuum. Resta quindi fondamentale cercare di capire quale vissuto provoca e accompagna il comportamento.
Qual è il legame che la persona ha con la sostanza, persona e/o azione con cui instaura un rapporto di “incoercibile bisogno”?
Il legame è caratterizzato da un vissuto totalizzante: l’oggetto della dipendenza diventa un tutto. La persona ha la sensazione di aver trovato ciò che le dà la pienezza e che può rendere la propria vita realizzata e soddisfacente con questa modalità. Ciò porta ad una continua ripetizione dello stesso comportamento per ricreare la piena gratificazione originaria. Il tempo è diventato immobile, non c’è novità che porta alla crescita. Questo frantumerà il fragile vissuto di pienezza riportando la persona lontano dalla propria integrità in un circolo vizioso interminabile, in una catena apparentemente indistruttibile.
Secondo la Gestalt Therapy per definire una dipendenza patologica non vi è solo la misura del comportamento, ma soprattutto la dinamica dei vissuti rispetto all’oggetto. Vissuti che ruotano attorno a due dimensioni fondamentali: pienezza-integrità e tempo.
Ciò che definisce la dipendenza non è l’oggetto a cui è diretta e nemmeno solo l’uso o l’abuso di esso ma è necessario considerare altri criteri: la pervasività del comportamento che invade tutte le aree di vita, il particolare legame che si crea tra la persona e l’oggetto di dipendenza e i vissuti che accompagnano questa relazione, una relazione assoluta.
Vissuto di fondo nelle dipendenze è la percezione di avere dentro un vuoto. Per questo è importante distinguere la specifica esperienza di vuoto, nella dipendenza da sostanza, nella dipendenza da comportamento e nella dipendenza affettiva.
Giovanni Salonia