Il terrore muto di chi non sa viaggiare
The mute terror of those who do not know how to travel
di Valeria Conte
ABSTRACT
Le esperienze traumatiche interessano gran parte della comunità scientifica, che cerca di definirle nelle sue molteplici forme. Oggi c’è una particolare attenzione su di esse, sia in ambito clinico (come vanno trattate) sia nell’ambito della ricerca (cosa succede ad una persona traumatizzata).
Il trauma complesso, che riguarda il caso clinico che presento, è tra le esperienze dette soverchianti, proprio perché vissute in età evolutiva, che compromettono lo sviluppo dell’identità. Anche per la Gestalt Therapy, il corpo è il luogo dell’accadimento primario dell’evento traumatico. Ma per la sua matrice corporea relazionale, non solo è significativo tornare all’esperienza corporea durante il trattamento clinico: è fondamentale attivar nella relazione terapeuta/paziente un prendersi cura profondo e sostitutivo di ciò che non c’è stato. È proprio questa mancanza che aggiunge danno all’esperienza traumatica. È il dispiegarsi della relazione t/p che, nel suo divenire, può risanare pezzi dell’esperienza mancata, fornendo di volta in volta cornice e senso a ciò che ha confuso e invaso.
Traumatic experiences interest most of the scientific community, that tries to define their different types. Nowadays, they hold special attention in the clinical environment (how they are treated) and in the research field (what happens to a traumatised person). The complex trauma, concerning the clinical case presented herein, is part of the so-called overwhelming experiences that, being related to childhood, compromise the formation of identity. According to Gestalt Therapy as well, the body is the primary place of the traumatic event. However, due to its relational corporeal root, during clinical treatment it is important to go back to the corporeal experience and, most of all, in the patient-therapist relationship it is fundamental to activate a deep care substituting what has been missed. This lack adds further damage to the traumatic experience. The patient-therapist relationship development can recover the pieces of the unlived experience, giving meaning to and contextualising what had overwhelmed and created confusion.
Psicologa, Dirigente presso il Dipartimento di Salute Mentale dell’ASP provinciale di Ragusa; psicoterapeuta e Didatta Superviso- re Ordinario riconosciuto dalla FISIG (Federazione Italiana Scuole ed Istituti di Gestalt). Membro del comitato scientifico e responsa- bile didattico e clinico dell’Istituto di Gestalt Therapy hcc Kairòs.
Formata con i maggiori esponenti nazionali ed internaziona- li della Psicoterapia della Gestalt, ha ampliato la sua specifica for- mazione con training di specializzazione in Terapia Familiare e in Terapia Corporea. Ha approfondito il modello epistemologico della Gestalt Therapy nel lavoro con i pazienti psichiatrici, le coppie e le famiglie, i cui risultati sono stati pubblicati su riviste nazionali ed estere.