Il testo è un estratto dalla prefazione firmata da Ed Tronick e Alexandra M. Harrison* al libro “Peter Pan. Un imbroglio che continua“, a cura di Giovanni Salonia, pubblicato a novembre 2022 da Pensa Multimedia nella collana dell’Istituto Gestalt Therapy Kairos. Il libro sarà presentato il 22 dicembre alle 18.30 a Modica in occasione dei Dialoghi di Natale GTK.
Leggendo questo testo il lettore potrà apprezzare un’approfondita analisi dell’opera. Quelli di noi che da bambini hanno letto Peter Pan e sono rimasti colpiti dalla sua magia, non hanno guardato oltre la sua storia per scorgerne la musica, il tocco e l’essenza di cui gli autori parlano. Questi ultimi si interrogano sul significato delle parole della signora Darling rivolte alla piccola Wendy, «perché non puoi restare così per sempre?». Ebbene, secondo gli autori, è la stessa signora Darling a non essere cresciuta e a non essere capace di accogliere con gioia il futuro della figlia poiché lei per prima necessita, e ancora brama, quella dolce infanzia fatta dei baci e delle carezze della madre; o forse la signora Darling quest’infanzia non l’ha mai avuta.
Gli autori hanno preso spunto dall’esperimento Still face in cui il bambino è frustrato per la mancanza di reattività della madre e anche noi pensiamo che esista un’attinenza con il caso di Peter Pan. La reazione all’indifferenza materna rivela il bisogno fondamentale del bambino di ricevere risposte non verbali dalla madre per mantenere la sua capacità di riorganizzarsi, il suo benessere e il suo senso di sicurezza, fisico e psicologico. Senza la reattività emotiva della madre, il bambino è incapace di giocare. Non può correre il rischio di crescere.
Gli autori collegano le difficoltà del bambino a quelle del genitore. Il genitore si oppone alla perdita del legame forte- mente interdipendente che esiste con il figlio. È un legame che si attenua man mano che il bambino cresce. Del resto, quale genitore non si sentirebbe malinconico nel mettere via quella maglia ormai troppo piccola per il suo bambino? Un altro nesso con l’esperimento Still face è rappresentato dalla capacità di compiangere qualcuno – la capacità di piangere le perdite inevitabili che costellano la nostra vita. Tale capacità vitale è intrinsecamente connessa alla regolazione emotiva che inizia a svilupparsi durante l’infanzia mediante i reciproci scambi emotivi illustrati nell’esperimento Still face.
*Ed Tronick, professore universitario presso l’Università del Massachusetts Boston, Dipartimento di Medicina Neonatale, Harvard Medical School. È membro onorario della Contemporary Freudian Society e dell’American Psychoanalytic Society.
Alexandra M. Harrison, analista della formazione e supervisione presso la Boston Psychoanalytic Society and Institute. È assistente docente part-time in Psichiatria presso la Harvard Medical School e co-fondatrice e CEO della Supporting Child Caregivers, Inc.