Il testo è un estratto dal capitolo curato da Valeria Conte nel libro “Peter Pan. Un imbroglio che continua“, a cura di Giovanni Salonia, pubblicato a novembre 2022 da Pensa Multimedia nella collana dell’Istituto Gestalt Therapy Kairos. Il libro sarà presentato il 22 dicembre alle 18.30 a Modica in occasione dei Dialoghi di Natale GTK.
Rileggendo la storia di Peter Pan per arrivare a comprenderla alla luce dell’esperienza e dei vissuti che possono essere propri di un bambino a cui sono mancati i baci, abbiamo scoperto che Peter è un bambino che non sa, che non può avere nostalgia di sua madre: non ne ha perché non la conosce, non ne ha il ricordo, e questa mancanza si perde in un vuoto più grande e più antico. “Tutti i bambini, tranne uno, crescono”, è l’indizio che ci lascia Barrie. “Tutti i bambini, tranne uno, sanno cos’è un bacio”, chiarisce G. Salonia, svelando l’intuizione da cui per noi è nato questo libro: colui che è stato per tutti l’icona del bambino che non vuole crescere in realtà è semplicemente un bambino che non può crescere, perché se non sa nemmeno cos’è un bacio, non ha attraversato le esperienze di base primarie che sono costitutive dello sviluppo della propria identità.
È arrivato il momento di chiederci: cosa sarebbe successo se Peter fosse andato in terapia?
Purtroppo sappiamo che Peter non è affatto l’unico bambino che, non avendo mai sperimentato la pienezza di essere amato, è rimasto intrappolato nell’impossibilità di diventare adulto. E proprio questa impossibilità ci fa supporre che Peter forse non sarebbe mai arrivato ad una consapevole richiesta di terapia. Non sapendo cosa gli è mancato, non riconoscendo nemmeno le tracce di questa mancanza, non avrebbe saputo riconoscere le tracce di ciò che aveva bisogno di cercare e di cui aveva bisogno per crescere.
La sua esperienza è l’assenza di un volto, la deprivazione di qualcuno che si sarebbe dovuto prendere cura, per cui il suo corpo non ha memoria di alcuna presenza significativa. Non potendo sentire il peso della nostalgia di quel che non ha avuto, né di qualcosa che non c’è più, Peter ha volato leggero fino al- l’isola che non c’è e gli è sembrato l’unico spazio in cui poter abitare.
Barrie ci regala una potentissima immagine: quella dell’isola felice verso cui volano anche i nostri ragazzi quando si trovano a dover sopravvivere, senza nemmeno saperlo, a quello stesso vuoto primitivo, misterioso e proprio per questo incolmabile…