All’esame delle Dipendenze Patologiche e le Nuove Dipendenze dedicheremo la prossima lezione del Corso di alta formazione in Psicopatologia gestaltica, con crediti ECM. È possibile partecipare come uditori.
È, quella da sostanza, una dipendenza assimilabile all’esperienza di un soggetto che rinnova, con il comportamento di addiction, lo stile relazionale disfunzionale di dipendenza distruttiva già esperito in famiglia.
Il paziente, non sufficientemente contenuto e non sufficientemente incoraggiato da una reciprocità corporea genitoriale rassicurante, ha fatto memoria, nel suo stesso corpo, dell’esperienza di un angoscioso “vuoto corporeo-relazionale da riempire”. Si è verificato che, durante la fase fisiologicamente evolutiva dell’attraversamento dell’ansia, il soggetto non ha sperimentato quell’efficace presenza genitoriale che gli consentisse di identificare le proprie sensazioni (fase dell’orientamento) e di raggiungere il senso di integrità e di unicità, identificabile con l’Aidà-intrapersonale (cioè la capacità di dare del “tu a se stesso”).
Il soggetto ha la percezione di avere dentro un vuoto che lo strazia e che cerca di riempire con un Esso, vissuto come un Tu, che è disposto ad accettare.
Il paziente descrive vuoto, dolore emotivo, stanchezza e senso di impotenza nell’affrontare le sfide quotidiane, ritiene di non sentirsi pienamente capace né compreso, ricerca calore e sostegno relazionale (desiderio di essere salvato da qualcuno), prova angoscia e ha la sensazione di non poter controllare gli eventi. Lo accompagnano rabbia e senso di fallimento, sconforto, vergogna, senso di inadeguatezza.
Il dipendere da una sostanza rappresenta la ripetizione distruttiva di uno stile relazionale disfunzionale di dipendenza già esperito in famiglia: non si tratta di una relazione con un TU ma con un ESSO (secondo il lessico buberiano). Proprio perché relazione con un ESSO, anziché con un TU, la relazione paziente-sostanza non è nutritiva, non si evolve e assume le caratteristiche di un legame assoluto, prima esaltante, poi disperante. (G.Salonia, La relazione assoluta, pag. 20)
Tale è l’esperienza del dipendente da sostanza: il vuoto che tortura il paziente non è connesso con la mancanza della sostanza, quanto piuttosto con la mancanza di Sé a se stesso.
Giovanni Salonia